Per molti anni, svolgendo attività di vendita, ho vissuto l’arrivo del mese di Agosto tra attesa e angoscia.

Fino al giorno prima sentivo sulle spalle la pressione dei numeri, dell’importanza di chiudere una trattativa prima che i motori del nostro paese si fermassero, in generale di un mestiere che offre enormi soddisfazioni ma che ti assorbe completamente.

Poi, come d’incanto piombava il silenzio, il vuoto.

Clienti irraggiungibili, colleghi svaniti nel nulla. Insomma, come passare da 40 di febbre a 36 con uno schiocco di dita.

Mi sono sempre chiesto perché, in altri paesi a noi vicini, il sistema economico ed industriale funzioni in modo diverso.

Non so giudicare se in meglio o in peggio ma avendo ricoperto ruoli EMEA, mi è capitato di vivere questo mestiere con maggiore equilibrio.

Riuscivo infatti ad organizzare le attività di vendita spalmandole nell’arco dei 12 mesi senza lo spettro di 1, 2 a volte 3 mesi di NULLA.

Ancora oggi mi pongo la domanda del perché non iniziamo ad andare anche noi nella direzione di modulare la chiusura delle aziende in modo diverso, più bilanciato, eliminando così quel fastidioso meccanismo di ON-OFF tra l’altro inefficiente ed improduttivo.