Come spesso accade, anche nel caso dell’ormai stracitato Smart Working, il mondo si divide in due: tra chi utilizza questa modalità con grande naturalezza e soddisfazione e chi vi si sente costretto e non vede l’ora di poter tornare a lavorare in ufficio.
Ma cosa manca ai più restii o diffidenti per fare lo scatto nella direzione di questo nuovo modo di lavorare?
Così come in qualsiasi situazione nella quale si pretende di cambiare comportamenti ed abitudini consolidate in modalità “PUSH BUTTON“, premendo cioè un bottone, è banale affermare che non si possano ottenere risultati significativi e positivi in così poco tempo e senza un’adeguata preparazione.
Prima di adottare un nuovo modo di lavorare e quindi di FARE, serve iniziare un viaggio verso un nuovo modo di ESSERE, di pensare al lavoro come a un luogo dove aiutiamo l’azienda a raggiungere risultati lavorando quindi per obiettivi…
Questo viaggio richiede TEMPO per metabolizzare i cambiamenti, per apprendere NUOVE ABILITA’ e per instaurare FIDUCIA. Imparare a lavorare in Smart Working é faticoso così come é faticoso ogni viaggio che permette di raggiungere mete importanti e gratificanti.